FESTA DELLA MUSICA 2024
Lo scorso 21 giugno La Festa della Musica, oramai giunta alla XXX edizione, è stata festeggiata anche all’Istituto Penitenziario di Rebibbia Reclusione diventando un presidio ufficiale della Festa.
“Abbiamo pensato in questa giornata così importante di promuovere una serie di attività in grado di favorire la conoscenza tra il “dentro” e il “fuori” il carcere, tema sul quale come associazione lavoriamo da diversi anni.
Per l’occasione si sono esibiti, accompagnati da una band, i detenuti che da novembre seguono il laboratorio di canto promosso dalla nostra Associazione grazie al supporto dello stesso Istituto Penitenziario e del Nuovo Imaie” spiega Giulia Morello, Presidente dell’Associazione Dire Fare Cambiare Aps.
Dal mondo “fuori” hanno dato il proprio contributo artistico:
La Caracca – Tamburi itineranti: Dal 2006 la Caracca è un gruppo di percussionisti itineranti, nata per coinvolgere gli spettatori a danzare in un clima di festa e allegria.
La cantautrice Assia Fiorillo, che è stata anche docente del laboratorio di canto nell’Istituto penitenziario.
Nasce all’ombra del Vesuvio e sin da subito la sua vita è sempre stata riempita dalla musica. Dopo la laurea in psicologia, Assia decide di frequentare il conservatorio conseguendo a pieni voti la laurea specialistica in Musica Jazz. Collabora come interprete a diversi progetti inediti di musica jazz, cantautorale e non solo (tra gli altri, l’impegno con il collettivo Terroni Uniti e le Mujeres Creando di cui è frontwoman). Con all’attivo 5 dischi incisi come interprete e coautrice, a gennaio 2022 pubblica il suo album ASSIA, un disco di dieci brani inediti di cui è autrice. Uno dei brani che anticipa il disco, uscito a luglio 2020, Io Sono Te, è la colonna sonora del documentario Caine di A. De Simone, girato interamente in due carceri femminili e andato in onda su RaiTre (disponibile su Rai Play). I due singoli che hanno anticipato l’uscita del disco hanno ottenuto diversi riconoscimenti. Io sono te ha vinto il Premio Gianmaria Testa, Il Premio Acep/Unemia al Pierangelo Bertoli e il premio Il migliore per noi del concorso Voci X La Libertà di Amnesty International. Qualcosa è andato storto si è classificato al secondo posto al Premio Lunezia. Anna, ha ottenuto il Premio “Suoni dall’Italia” dell’omonima etichetta discografica di Mariella Nava alla finale del Premio Bianca D’Aponte;
Non ultimo, la presentazione del primo saggio dedicato al rapporto tra musica e carcere dal titolo “Metà giardino, metà galera. Le parole del carcere nella musica italiana” Pubblicato nella collana saggi dalla Casa Editrice Centro Studi Erickson e scritto da Alessia La Villa e Leandro Vanni. Il libro vuole raccontare il carcere e i suoi protagonisti attraverso i brani musicali che dal secondo dopoguerra ad oggi artisti e artiste italiani/e hanno dedicato a questo tema spesso considerato scomodo.
È un lungo viaggio quello offerto dagli autori del libro che vivono ogni giorno la realtà del carcere da angolature diverse: Alessia La Villa, da educatrice, e Leandro Vanni da ispettore superiore di polizia penitenziaria. Potremo fare la conoscenza del Don Raffaè di De Andrè, quella di Renato Curcio grazie a Francesco Baccini, del Vallanzasca di Enrico Ruggeri. Proveremo a comprendere la detenzione di Silvia Baraldini vista attraverso gli occhi di Francesco Guccini e la tragica morte di Stefano Cucchi cantata dagli Impatto zero.
Non potremo fare a meno di affezionarci alla piccola Nina in carcere con la sua mamma come canta la Zero e respirare a pieni polmoni con l’uomo di De Gregori che “ libero come una bandiera al vento “ ritrova la sua libertà.
A 25 anni esatti dalla morte di Fabrizio De Andrè, andremo dunque alla scoperta di tutti quegli autori che come lui hanno scelto di cantare quella “metà galera” di cui ancora oggi si parla troppo poco.
Solo la musica sembra avere il potere di varcare i confini. In questo caso oltre i muri, oltre le sbarre. E di raccontare ciò che vede.
La manifestazione è stata registrata da Radio Underground Italia che mette al centro la musica italiana di qualità, libera, indipendente, underground, alternativa, bella: in rotazione h24, raccontata in diretta 12 ore al giorno, trasmessa live ogni weekend. Una radio che parla anche di cinema, teatro, arte, poesia, di cosa succede nel mondo e cosa succede nei nostri quartieri, delle storture della società e di chi si impegna per raddrizzarle.
La Festa della Musica di Rebibbia sarà trasmessa da Radio Underground Italia il 24 giugno dalle ore 21 – radiounderground.it